05/07/2020 – Barbara Cambi
Quante volte ti sei guardato allo specchio? Anche nel mondo si dice di guardarsi allo specchio e dichiarare cose positive. Stamani, però, io ti dico un’altra cosa: immaginati di essere davanti allo specchio ed immagina di essere Dio che guarda la tua immagine nello specchio. Cosa vede Dio? Chi vede Dio?
Dio vede una persona di grande valore, grandissimo valore. Questo valore inizia ancora prima che tu nascessi. Immergiamoci subito nella Parola.
«Prima che io ti formassi nel grembo di tua madre, ti ho conosciuto; prima che tu uscissi dal suo grembo, ti ho consacrato e ti ho stabilito profeta delle nazioni».
Geremia 1:5
Consacrato = autorizzato, convalidato, legittimato. Tu sei stato consacrato in Cristo Gesù.
E disse: «Non toccate i miei unti e non fate alcun male ai miei profeti».
Salmo 105:15
“Non toccate i miei unti (consacrati)”. Sei una persona di grande valore? Sì, lo dice Dio. Il nostro valore è immisurabile, perché noi in Cristo siamo stati comprati ad un prezzo altissimo.
Dio guarda in quello specchio e Dio prova tanto, tanto, tanto amore. A volte le persone vedono un Dio duro, arrabbiato; com’è possibile?
Ho visto un documentario di Billy Graham in questi giorni, la croce, e vediamo una croce rustica ed un uomo che spalma della pittura rossa su questa croce. La pittura va in ogni angolo della croce. Così, quando Dio ci guarda in quello specchio, ci vede intrisi di quel sangue innocente.
Innocente. Sapete chi lo dice? Giuda, colui che lo ha tradito. Innocente = condizione umana e giuridica di chi non ha fatto male a nessuno; senza colpa, puro. Quando Dio ti guarda in quello specchio, vede tutto ciò che Gesù ha passato sulla croce. Quel sangue non era umano, era divino.
Dobbiamo guardare tutto il contorno che c’era intorno alla croce. Soffermatevi su cosa Gesù ha provato, su cosa Dio ha provato. Sono stati attimi forti, è stata dichiarata una sentenza di morte sulla vita di un innocente. Quando era sulla croce, Gesù era in alto. Sotto la croce c’era solo Giovanni, sua madre e qualche altra donna. In quei momenti difficili Gesù avrà pensato: “dove sono i miei discepoli, dove sono i settanta?”. In quei momenti c’era un clima di forte terrore. Hanno avuto paura, sono scappati. Sono stati dei codardi? Lo possiamo dire, ma pensate a questo periodo, il periodo covid. Ci sono persone che sono cittadini modello, ma hanno preso una contravvenzione di 400€. I discepoli erano persone per bene ed hanno visto il loro Signore accusato e torturato ingiustamente. Avranno pensato: “chi ci difenderà ora?”. Entra in tutto questo e guardati in quello specchio. Non puoi dire che non sei una persona di valore, perché sei costato tanto, tantissimo.
Per il mondo è una cosa strana, ma Dio ti guarda in modo perfetto. Non è che Dio non vede i tuoi difetti – li vede e come! – ma vede oltre.
17 Ora, mentre stava per mettersi in viaggio, un tale gli corse incontro; e inginocchiatosi davanti a lui, gli chiese: «Maestro buono, cosa devo fare per ereditare la vita eterna?». 18 E Gesù gli disse: «Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, tranne uno solo, cioè Dio. 19 Tu conosci i comandamenti: “Non commettere adulterio. Non uccidere. Non rubare. Non dire falsa testimonianza. Non frodare. Onora tuo padre e tua madre”». 20 Ed egli, rispondendo, gli disse: «Maestro, tutte queste cose le ho osservate fin dalla mia fanciullezza». 21 Allora Gesù, fissandolo nel volto, l’amò e gli disse: «Una cosa ti manca; va’, vendi tutto quello che hai e dallo ai poveri, e avrai un tesoro nel cielo; poi vieni, prendi la tua croce e seguimi». 22 Ma egli, rattristatosi per quella parola, se ne andò dolente, perché aveva molti beni.
Marco 10:17-22
v.21 “Allora Gesù, difronte a questo ragazzo, provò amore, stima, compassione e fissandolo, metaforicamente guardandolo con la mente, Gesù vide oltre. Vide ciò che quel ragazzo era in cielo e ciò che poteva diventare sulla terra. Una cosa ti manca, una cosa deve essere lasciata indietro nella corsa per non fallire la meta: vendi i tuoi beni ed avrai abbondante tesoro in cielo, vieni e seguimi diventando mio discepolo, credendo e confidando in me”.
Gesù lo guarda e vede oltre, vede com’è quel ragazzo in cielo e come potrebbe essere qui sulla terra. Questo vale anche per noi. Gesù non ha detto a tutti di vendere tutti i loro beni, lo ha detto a questo ragazzo perché era il suo punto debole: aveva un attaccamento morboso ai beni materiali.
Qual è il tuo punto debole? Il tuo punto debole è ciò che tu devi lasciare indietro nella corsa per non fallire.
Gesù non gli ha detto: “dai, ora prego per te”. No, gli ha detto che la scelta era sua, che doveva vendere tutti i suoi beni e tornare da Gesù. Vi faccio un esempio: una donna di Dio bramava un vestito e lo bramava così tanto che ad un certo punto lo ha comprato. Poi Dio le ha detto di regalare quel vestito ad una donna. Lei non ci poteva credere perché ci teneva troppo! Ecco, proprio per questo Dio le disse di lasciare quel vestito. Pensiamo sempre che siano grandi cose da lasciare, ma a volte sono cose davvero piccole. Dopo pochi giorni le hanno regalato più di un vestito, di quelli belli e costose. Quando tu lasci una cosa poi Dio ti premia per la tua ubbidienza.
Questo ragazzo si è perso qualcosa. Questa parola poi, Gesù la dice a Pietro.
28 E Pietro prese a dirgli: «Ecco, noi abbiamo lasciato ogni cosa e ti abbiamo seguito». 29 Allora Gesù, rispondendo, disse: «Io vi dico in verità che non c’è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o padre o madre o moglie o figli o poderi per amor mio e dell’evangelo, 30 che non riceva il centuplo ora, in questo tempo, in case, fratelli, sorelle, madre, figli e poderi, insieme a persecuzioni e, nel secolo a venire, la vita eterna. 31 Ma molti primi saranno ultimi, e molti ultimi saranno primi».
Marco 10:28-31
Gesù deve avere il primo posto. Se tu fai così, non perdi la ricompensa.
Questo ragazzo aveva paura di perdere i suoi beni, ma se li avesse lasciati Dio li avrebbe moltiplicati. Lascia ciò che ti blocca e Dio saprà ricompensarti; non ti mancherà niente su questa terra.
Considera che Gesù ha fissato il suo sguardo su quel ragazzo; è lo stesso sguardo. Sei una persona di grande valore, di grandissimo valore, ma ci sono altri aspetti.
Come ti vede Dio? Dio ti vede come un pescatore di uomini, Dio ti chiama per nome, Dio ti chiama amico.
Io non vi chiamo più servi, perché il servo non sa ciò che fa il suo padrone; ma vi ho chiamati amici, perché vi ho fatto conoscere tutte le cose che ho udito dal Padre mio.
Giovanni 15:15
Amico. Gesù parla ai suoi discepoli e li chiama amici. Trovatemi un re sulla terra che dice ai suoi sudditi: “io vi chiamo amici”. Non c’è. Quando una persona ti chiama amico (un vero amico) vuol dire che puoi dirgli tutte le tue storie e non sarai giudicato o criticato, quella persona ti aiuta nel bisogno. Un amico è fedele.
Come lui è con noi, noi siamo con lui. quando Dio ti guarda in quello specchio dice: “questo è mio figlio/a, è una persona con la quale posso condividere la mia Parola, i miei segreti, i miei tesori”.
40 Andrea, fratello di Simon Pietro, era uno dei due che avevano udito questo da Giovanni e avevano seguito Gesù. 41 Costui trovò per primo suo fratello Simone e gli disse: «Abbiamo trovato il Messia che, tradotto, vuol dire: “Il Cristo”»; 42 e lo condusse da Gesù. Gesù allora, fissandolo, disse: «Tu sei Simone, figlio di Giona; tu sarai chiamato Cefa, che vuol dire: sasso».
Giovanni 1:40-42
Dio ti chiama per nome. Dal greco, la parola usata per “fissato” è la stessa usata per il giovane ricco. Gesù gli ha detto: “qui ti chiami Simone, ma nel cielo tu sei Pietro! Diventa quell’uomo qui sulla terra”. Ricorda che per ogni persona c’è un progetto. Nel cielo c’è scritto un nome!
Dal greco, “chiamato” significa: chiamare ad alta voce, chiamare con voce forte. Immaginati la scena: Gesù non ha detto quelle parole sussurrandole, ma le ha impartite con forza nella sua vita! Immagina la tua vita, c’è un progetto. Quello sguardo sta guardando te e ti dice: “c’è un progetto e voglio scioglierlo nella tua vita, nel nome di Gesù!”.
17 E Gesù disse loro: «Seguitemi, e io vi farò diventare pescatori di uomini». 18 Ed essi, lasciate subito le loro reti, lo seguirono. 19 Poi, andando un po’ oltre, vide Giacomo, figlio di Zebedeo, e Giovanni suo fratello, i quali riparavano le loro reti nella barca.
Marco 1:17-19
Pescatore di uomini. Nel verso 19 c’è scritto “i quali riparavano le loro reti”. Riparare, dal greco, significa: rendere adatto, sistemare quello che è rotto, preparare, aggiustare, correggere, rendere qualcuno ciò che dovrebbe essere.
Gesù ha chiamato dei pescatori e non è un caso. Pietro, Giacomo e Giovanni sono sempre stati con Gesù. Loro sapevano cosa voleva dire essere “pescatori di uomini”. Noi non siamo pescatori, ma abbiamo molto di più: la Parola di Dio e lo Spirito Santo.
Gesù ha visto cosa questi uomini sapevano fare con le reti e sapeva che lo avrebbero trasmesso a gli uomini.
Quando Dio ti guarda in quello specchio, Dio vede una persona di grande valore, un amico, un pescatore di uomini. Sappi che Dio ti vede così e guardati come Dio ti vede: chiamato all’azione, chiamato a rendere qualcuno come dovrebbe essere!