29/03/2024 – Pastori Riccardo e Mascia
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Pastore Mascia
In tutto il mondo in questa sera viene ricordato ciò che Gesù ha fatto. Voglio prendere del tempo per farvi riflettere su alcune cose che Gesù ha detto sulla croce.
“Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno”. Durante quel momento di estremo dolore, mentre lo stavano ancora ingiuriando, ha avuto la forza di perdonare. Così anche tu, rilascia il perdono a chi ti ha ferito.
Al ladrone che gli chiese di portarlo con sé nel suo regno, quello che ha riconosciuto di essere un peccatore, Gesù gli ha detto: “In verità, in verità ti dico che tu sarai con me in paradiso”. In quel momento doloroso, ha dato un’opportunità di salvezza. Così anche oggi, Gesù ti dà un’opportunità di salvezza.
“Donna, questo è tuo figlio. Giovanni, questa è tua madre”. Gesù vedeva che loro due stavano soffrendo e non li lasciò soli. Disse a sua madre che non era sola, disse a Giovanni che non era solo, perché avrebbero dovuto prendersi cura gli uni degli altri. Così anche noi, dobbiamo prenderci cura gli uni degli altri.
“Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?”. Disse questo perché in quel momento aveva tutti i nostri peccati su di sé. Anche a noi può capitare di pensare: “Dio, perché mi hai abbandonato?”, ma Gesù ha accettato e si è arreso al piano di Dio. Arrenditi alla volontà di Dio anche quando Dio sembra lontano.
“Ho sete”. Anche Gesù ha chiesto aiuto. Se hai bisogno di aiuto, chiedilo; la chiesa è la risposta.
“è finita”. Quel momento, quella stagione dura, è finita, è passata. Se anche tu hai vissuto un momento difficile dichiara: è finita, è passata.
“Padre, nelle tue mani, io rimetto il mio spirito”. Qualche momento prima ha detto Dio mio perché mi hai abbandonato? Ma poco dopo ha accettato il piano di Dio per la sua vita e ha rimesso il suo spirito nelle mani di Dio. Anche quando Dio sembra lontano, anche quando è difficile, la cosa migliore che possiamo fare è rimettere la nostra vita nelle mani di Dio. Il sacrificio di Gesù non è stato vano, è grazie a Lui che noi siamo qui oggi!
46 E Gesù, gridando con gran voce, disse: «Padre, nelle tue mani rimetto il mio spirito». E detto questo, rese lo spirito. 47 Allora il centurione, visto quanto era accaduto, glorificò Dio, dicendo: «Veramente quest’uomo era giusto». 48 E tutta la folla che si era radunata per osservare ciò che accadeva, alla vista di questo, se ne tornò a casa battendosi il petto.
Luca 23:46-48
Ascoltate: la morte non ha avuto potere su Gesù Cristo, è stato lui che ha deciso quando rimettere lo spirito a Suo Padre. Poi è andato negli inferi e ha detto al diavolo che lui aveva le chiavi perché ha vinto la morte!
Una versione dice: “e tutta la folla che era radunata per vedere lo spettacolo”. Uno spettacolo? Vedere gente soffrire in croce era uno spettacolo? Per me è un martirio! Ma lo Spirito di Dio ha ribaltato la situazione. Gesù ha ribaltato il verdetto, ha sconfitto la morte completamente!
Tu devi sapere in chi hai creduto. La vittoria appartiene a Gesù e in Lui io ho vinto, io sono la testa e non la coda, io ho la salvezza, io ho la gioia perché la mia posizione è una posizione di vittoria. La Scrittura dice che siamo chiamati a vivere di vittoria in vittoria. La croce ha cambiato la storia e noi vogliamo continuare a cambiare la storia predicando Gesù Cristo morto e Gesù Cristo risorto. Amen.
Vivi la Sua presenza ogni volta come se fosse la prima volta. Ricorda cosa hai provato quel giorno, ritorna al primo amore, non venire meno. Se venissi meno, chiedi aiuto allo Spirito Santo.
Pastore Riccardo Bianchi
33 E quando giunsero al luogo, detto del Teschio, là crocifissero lui e i malfattori, l’uno a destra e l’altro a sinistra. 34 E Gesù diceva: «Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno». Poi, spartite le sue vesti, le tirarono a sorte. 35 E il popolo stava là a guardare; ed anche i magistrati col popolo lo beffavano, dicendo: «Egli ha salvati gli altri, salvi se stesso se veramente egli è il Cristo, l’eletto di Dio». 36 Anche i soldati lo schernivano, accostandosi e presentandogli dell’aceto, 37 e dicendo: «Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso». 38 Sopra il suo capo, inoltre vi era una scritta, in caratteri greci, latini ed ebraici: “COSTUI È IL RE DEI GIUDEI”.
Luca 23:33-38
“Colui è il re dei Giudei”. Anche loro lo hanno scritto. Questa è stata una confessione per i giudei.
Quel venerdì è stato un venerdì tremendo, Gesù stava provando un grande dolore, ma ha deciso di perdonare, per vincere. Alle 15 Gesù è morto. In Luca 23 è scritto che Gesù è morto dopo aver detto: “nelle tue mani rimetto il mio spirito”, mentre in Giovanni è scritto che è morto dopo aver detto: “è compiuto”. Rimetti il tuo spirito in Lui, perché Gesù è morto per te.
Dio c’è, è un Dio di giustizia ed è pronto a rispondere. Forse ti hanno ingiuriato e non ti hanno creduto, ma Dio porterà a compimento il nuovo patto con te. Noi siamo la testa, non la coda.
Quel venerdì è accaduto qualcosa di potente. C’è stato un terremoto, il cielo si è oscurato come se fosse notte. Oggi alle 15 il cielo era grigio e questo succede spesso il venerdì santo. Quel giorno, la cortina del tempio – che era spessa – si è squarciata, completamente, perché qualcosa di potente è successo: Gesù Cristo è morto. C’era chi festeggiava: i soldati, i religiosi. Qualcuno andò via impaurito perché aveva visto questi eventi atmosferici. Il nemico festeggiava, ma aveva sbagliato a fare i conti, perché il terzo giorno Gesù Cristo è resuscitato ed ha sconfitto la morte; è stato così fedele per te.
Oggi facciamo qualcosa di molto bello, qualcosa che Gesù ha fatto con i suoi discepoli.
26 Ora, mentre mangiavano, Gesù prese il pane e lo benedisse, lo ruppe e lo diede ai discepoli e disse: «Prendete, mangiate; questo è il mio corpo». 27 Poi prese il calice e rese grazie, e lo diede loro dicendo: «Bevetene tutti, 28 perché questo è il mio sangue, il sangue del nuovo patto che è sparso per molti per il perdono dei peccati. 29 Ed io vi dico, che da ora in poi io non berrò più di questo frutto della vigna, fino a quel giorno in cui io lo berrò nuovo con voi nel regno del Padre mio». 30 E, dopo aver cantato l’inno, se ne uscirono verso il monte degli Ulivi.
Matteo 26:26-30
Gesù era una persona molto sociale. Aveva dei tempi di preghiera, si appartava, ma poi stava con i suoi. Per questo la chiesa deve stare insieme, ce lo ha insegnato lui. Il corpo
Isaia 53 e I Pietro 2 ci dicono qualcosa di particolare, su cos’è il corpo di Cristo. Il corpo spezzato per noi, per le sue lividure, noi abbiamo guarigione. Ogni volta che facciamo queste cose, ricordiamo la potenza che c’è nel suo nome e che quello che ha sofferto per noi, ci ha portato guarigione. Possiamo godere della potenza della resurrezione. Teniamo strette queste parole. Gesù è morto per noi, il suo corpo ha sofferto così tanto, ma una cosa ha fatto, ha detto: “Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno”, dando un’indicazione su quello che deve essere lo stile di vita del credente. Hai qualcosa da perdonare a qualcuno? Ci sono cose difficili da perdonare, ma con Lui, tutto è possibile. Fallo adesso, perché il perdono libera te. In un momento tremendo di oppressione, di dolore, di sofferenza, in cui lo avevano percosso, in cui gli hanno aperto la schiena come una sola lividura, Lui ha scelto di fare qualcosa di potente: perdonare. Perdona loro, Padre, perché io sono qui, disposto a morire per loro.
Quel venerdì, ha cambiato la storia e lo sta continuando a fare.
Accetta la purificazione da parte del sangue di Gesù, il resto è fede.