FIGLI MATURI

Sara Giuliano

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29 Settembre 2024

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29/09/2024 – Pastore Mascia Bianchi

Le famiglie hanno bisogno di Gesù. Molti pensano che Gesù sia nella casa, appeso a quel crocifisso. Altri lo hanno accettato, ma lo mettano a sedere in un angolo della casa, ma non gli permettono di entrare perché sono ancora padroni delle loro vite, per questo le situazioni non cambiano e Dio non interviene. Spesso Dio non interviene perché le persone non gli danno il consenso di intervenire. Permetti a Gesù di essere colui che gestisce la tua vita, colui che guida la tua vita. Quando una persona, una famiglia, permette a Gesù di essere il Signore al 100% sei destinato a vedere una trasformazione in tutta la tua famiglia.

Questo è un tempo dove Dio sta chiamando le persone e sta scuotendo la sua chiesa, dicendo: “permettetemi di agire, coinvolgetemi nella vostra vita ed io vi farò vedere il mio potere, vi farò vedere miracoli”.

 

Tutti noi siamo stati bambini, molti di noi qui hanno figli che sono stati piccoli. Nella crescita c’è un processo. Quando siamo piccoli non capiamo tante cose, quindi abbiamo bisogno di qualcuno che ci educhi, che ci guidi, che ci avverta dei pericoli, perché quando siamo bambini non ci rendiamo conto dei pericoli che a volte ci sono. Così, come cristiani, nasciamo di nuovo e siamo tutti bambini ed abbiamo bisogno che qualcuno ci istruisca e ci educhi. Attenti alla voce che Dio mette nella nostra vita, che possono essere i genitori naturali guidati dallo Spirito Santo oppure genitori saggi che ci danno buoni consigli.

Quanto siamo attenti a quella voce? Se sei una persona che non vuole che nessuno ti dica qualcosa, imparerai dai tuoi fallimenti. Ci sono due modi che hai per imparare: seguire la voce di uomini e donne di Dio oppure dai tuoi errori. Cosa preferisci? La tua attitudine determina la tua altitudine! Sei libero di scegliere di sbagliare, ma Dio vuole che noi siamo figli maturi. A tutti è capitato di arrivare ad un’età in cui diciamo: se avessi dato retta a quel consiglio. Dio sta scuotendo la sua chiesa perché vuole figli maturi.

1 Ora io dico che per tutto il tempo che l’erede è minorenne non è affatto differente dal servo, benché sia signore di tutto, 2 ma egli è sotto tutori e amministratori fino al tempo prestabilito dal padre.

Galati 4:1-2

La scrittura ci dice che, se c’è un’eredità, questa eredità può essere ricevuta solo da persone maggiorenni. Finché sono minorenni l’eredità viene tutelata perché ancora sono immaturi secondo la legge. Nel Regno di Dio, a livello spirituale, la maturità non è una questione di età ma di saggezza. Puoi essere convertito da trent’anni e muoverti ancora in modo carnale, oppure essere convertito da due anni e Dio ha avuto un impatto talmente forte nella tua vita, sei stato insegnabile e sei stato completamente trasformato così che Dio si può usare di te per insegnare anche a chi è convertito da trent’anni. Dio lascia la sua eredità a persone mature, persone che si liberano dalla carne e si sono completamente arrese allo Spirito Santo, persone che si muovono nell’unzione. Dio ha bisogno di vasi ad onore per essere libero di muoversi nella loro vita.

Dio ha dato l’eredità ad ogni figlio e figlia, ma la prendono solo i figli maturi. Non sto parlando della salvezza eterna, ma dei doni, del ministero, di ciò che Dio vuole fare nella tua vita.

L’eredità è diversa dal raccolto. Il raccolto è una conseguenza della semina: se semini amore raccogli amore, se semini giustizia raccogli giustizia, ecc. Il raccolto va e viene, in base a ciò che semini. L’eredità, invece, non è qualcosa che ricevi perché dai, l’eredità fa parte di chi tu sei. Questo vale anche nel naturale, magari sei nato in una famiglia benestante e non hai fatto niente per avere tutto questo. Tu hai questa eredità, ma Dio te la darà solo quando sei maturo.

Come ti comporti quando vieni offeso? Come ti comporti sul lavoro, con tuo marito o moglie, con i tuoi figli. Come ti comporti quando nessuno ti vede? C’è un’eredità, è per te, ma la riceverai solo quando diventi maturo; Dio ha bisogno di figli maturi.

Quando cammini nell’eredità, è una benedizione che non ti lascia più; cammina nell’eredità che Dio ha previsto per te. C’è un tempo stabilito dal Padre in cui dice: “ora è il momento, perché vedo la maturità in te – ora è il momento di entrare nel ministerio, di fare quella scelta, di avere un marito/moglie, di avere dei figli”. Per questo molti non ricevano, perché sono immaturi. A chi Dio dà delle responsabilità importanti? Dio lascerà amministrare i suoi beni a coloro che sono maturi per poterli gestire. Dio sta cercando figli maturi in questo tempo.

Dio ha racchiuso il tuo destino con altre persone – servire Dio non è qualcosa fra te e lui e basta. Dio ci chiama a socializzare ed a rendere conto a qualcuno. Io ho da rendere conto a Dio, a mio marito, a voi, ai miei pastori – e non solo, ho da rendere conto anche a quelli di fuori, perché c’è un mondo che potrebbe essere scandalizzato da quello che faccio e quello che dico. Per questo la mia vita deve essere guidata dallo Spirito Santo. C’è una connessione con altre persone, perché Dio mette nel nostro cammino persone che sbloccano il nostro potenziale; non rifiutare mai una voce che Dio manda nella tua vita per dirti qualcosa. Sono stata ubbidiente a quelle voci, anche quando hanno fatto tremare il mio cuore, ed è per questo che adesso sono qui, stabile. Questo ti porta a crescere e diventare una persona matura in Cristo. Dio mi ha mandato delle voci per correggermi, per dirmi che stavo facendo qualcosa che non andava bene, e mi ha mandato voci per incoraggiarmi quando temevo di non essere in grado di fare ciò che Dio mi stava chiamando a fare. Le voci che Dio ti manda servono per sbloccare il tuo potenziale.

Ci troviamo in una generazione in cui i genitori non sono più liberi di dire delle cose ai propri figli. Non mancare di rispetto ai tuoi genitori. Non si tratta di essere antichi, ma di rispettare i principi della Parola di Dio. Sta scritto di onorare il padre e la madre, e questo è un comandamento con promessa: se lo fai, vivrai lunghi giorni. Anche quando non sei d’accordo con loro, non devi parlar male di loro, non devi disonorarli dicendo cose brutte su di loro. Noi dobbiamo solo predicare il vangelo, poi lo Spirito Santo penserà al resto. Non posso stare zitta in questo tempo, devo parlare del fatto che il vangelo dice di onorare i genitori. Abbiamo un’arma per portare il cambiamento, prima ancora di parlare: la preghiera. Prima di parlare, prega che Dio ti usi per cambiare le cose nella tua vita, nella tua famiglia e nella società.

Nel Regno di Dio ci sono molte chiavi. Questa è una di esse.

Sapendo che ciascuno, schiavo o libero che sia, se avrà fatto del bene, ne riceverà la ricompensa dal Signore.

Efesini 6:8

Hai mai fatto del bene? Tutti noi sicuramente lo abbiamo fatto, e questa è una chiave potente nel Regno. Qualunque cosa tu abbia fatto succedere nella vita di qualcun altro nel bene, Dio la farà succedere a te al momento opportuno. Nel naturale, invece, ci viene spontaneo di ricordare a quella persona cosa abbiamo fatto per lei, magari quando siamo in un momento di bisogno. Nel Regno di Dio non funziona così. Quando io faccio qualcosa per te, non ti sto mettendo in obbligo di fare qualcosa per me, ma sto mettendo Dio in obbligo a fare qualcosa per me! Quando mettiamo in pratica questo principio, mettiamo in pratica l’amore.

Non aiutare o fare per emozione, perché lo rivorrai indietro. Quando ti muovi con la guida dello Spirito Santo saprai che Dio provvederà per te. Durante il covid, Dio ci ha chiamato ad investire nella missione del Kenya, che stavano costruendo la chiesa. In quel periodo avevamo bisogno noi, anche noi cercavamo un locale, ma in ubbidienza lo abbiamo fatto. Con quello che avevamo. Dopo un anno, Dio ci ha permesso di venire qui in questo locale, ed abbiamo avuto una semina dall’altra parte del mondo. Siamo stati benedetti in modo sovrannaturale, così che quando alcune chiese hanno chiuso, noi abbiamo potuto benedire altri.

A volte le persone ci aiutano in modi in cui noi non possiamo contraccambiare. Allora la nostra preghiera deve essere: “Signore, muovi qualcosa di sovrannaturale per benedire chi mi ha benedetto”.

Gioisci per le benedizioni degli altri: non giudicare il mio raccolto se non conosci la mia semina. Quando gioisci per il miracolo di qualcun altro, stai sbloccando il tuo miracolo!

Poi Dio lo rimosse e suscitò loro come re, Davide, a cui rese testimonianza, dicendo: “Ho trovato Davide, figlio di Iesse, uomo secondo il mio cuore, il quale eseguirà tutti i miei voleri”.

Atti 13:22

L’ubbidienza è importante, l’ubbidienza è una chiave che apre i cieli. Molti vogliono essere usati da Dio, vogliono vedere il risveglio, ma ti dico questo: la salvezza è gratis, ma certe cose hanno un prezzo. L’unzione ha un prezzo, e non è un prezzo che paghi con i soldi, è un prezzo che paghi con il tuo tempo, con il tuo sì, con la tua arresa. Per uscire dall’Egitto il popolo di Israele non ha pagato niente, ma entrare nella terra promessa gli è costato qualcosa. Essere salvati è gratis, ma per camminare nell’unzione, per camminare nei miracoli, abbiamo bisogno di pagare un prezzo che è la nostra arresa. Se non sei disposto a pagare il prezzo dell’arresa vedrai il risveglio, ma non ne sarai il protagonista. Vedrai il risveglio che è la conseguenza di persone che hanno piegato le loro ginocchia ed hanno pianto davanti a Dio. Il risveglio accade a seguito di persone che hanno detto basta con il mondo e con il compromesso.

Dio rimosse Saul, perché Dio rimuove tutto ciò che è in contrasto con la Sua Parola. Puoi avere la chiamata più forte, ma se non c’è unzione e consacrazione, Dio ti rimuoverà e rialzerà qualcuno per metterlo al tuo posto. Dio suscitò come re, Davide. Davide non era perfetto, ha sbagliato, ha peccato, ma Dio ha potuto dire che lui era un uomo secondo il suo cuore. Come mai? Cosa c’era di diverso fra Davide e Saul? Davide eseguiva il volere di Dio. Un uomo ed una donna secondo il cuore di Dio seguono il volere di Dio sempre, non solo quando è facile. Lo Spirito Santo sta lanciando questo grido: se c’è un cuore arreso a Dio, Dio lo userà.

Dobbiamo essere ubbidienti a Dio e non a ciò che ci fa sentire buoni. Il buonismo è quello che accarezza la situazione anche quando la situazione non era buona. Gesù è buono, ma ha sempre detto la verità anche quando era scomoda. Dobbiamo ascoltare la voce di Dio e scollegarsi da tutto ciò che è religioso. “Faccio questo peccatuccio, ma tanto Dio mi vuol bene uguale”. Dio ti ama davvero! Faresti mai toccare il ferro a bollore alla manina del tuo nipotino? Così le persone sagge ti avvertono che quel peccatuccio ti lascia una scottatura che puoi evitarti e che potrebbe lasciarti qualcosa di molto più profondo. Il linguaggio d’amore di Dio è rinchiuso in una parola: ubbidienza. Ubbidire a Dio anche quando è dura, questa è una vera arresa. Non è sempre facile ubbidire, ci costa. Quando Dio ti dice di fare qualcosa che ti costa, pregherai mille volte, ma poi è più forte di te e lo farai. Costa perdonare chi ci ha offeso. Ubbidire a Dio costa, ma ne vale la pena.

Anni fa ho fatto notare ad una persona che stava vivendo una situazione scomoda, stava vivendo nel peccato e continuare in quella situazione stava mettendo a rischio anche la salvezza. Questa persona ne era consapevole – ci sono anche persone che cullano il peccato, ma cullare il peccato è cullare satana; non lo cullare, perché quella culla lì ti porterà dolore. Questa persona alla fine ha scelto di ubbidire a Dio, con lacrime, con dolore, ma lo ha fatto. Oggi questa persona è una persona libera. L’ubbidienza è la garanzia per il tuo futuro.

Un altro punto in cui dobbiamo essere ubbidienti ed in cui molti cedono, è amare le persone prima noi stessi. Di che tipo di amore si parla? Amare i figli è facile, amare i nipoti è facile, perché è troppo bello amare chi ci ama, anche quelli che non credono lo fanno. La nostra parte è amare i nostri nemici, amare chi ci ha fatto del male, amare chi ci perseguita (chi parla male di te, chi ci prende in giro). Noi dobbiamo rendere conto a Dio come prima cosa, ma anche alle persone che ci guardano.

43 Voi avete udito che fu detto: “Ama il tuo prossimo e odia il tuo nemico”. 44 Ma io vi dico: Amate i vostri nemici, benedite coloro che vi maledicono, fate del bene a coloro che vi odiano, e pregate per coloro che vi maltrattano e vi perseguitano, 45 affinché siate figli del Padre vostro, che è nei cieli, poiché egli fa sorgere il suo sole sopra i buoni e sopra i malvagi, e fa piovere sopra i giusti e sopra gli ingiusti. 46 Perché, se amate coloro che vi amano, che premio ne avrete? Non fanno altrettanto anche i pubblicani? 47 E se salutate soltanto i vostri fratelli, che fate di straordinario? Non fanno altrettanto anche i pubblicani? 48 Voi dunque siate perfetti, come è perfetto il Padre vostro, che è nei cieli».

Matteo 5:43-48

La parola perfetti, qui, è maturi. Se volete essere persone ubbidiente, che mi amate, comportatevi da figli maturi: amate i vostri nemici. Amare i nemici non significa chiamarli tutti i giorni od avere una relazione con loro. Se alcune persone ci fanno male o sono un freno per il nostro destino, Dio le rimuove dalla nostra vita – per fare del bene a noi, non del male a loro. Cosa significa allora amare i nemici, se non ci devo andare a mangiare la pizza insieme od avere una relazione? Significa benedirli, non parlare male di loro, anche quando loro continuano a parlar male di te. Significa pregare per loro, non essere negativi nei loro confronti e non fare dicerie. Quando facciamo così, Dio si preoccuperà di noi, perché Dio è la nostra giustizia.

Abbiamo bisogno di rialzare i nostri modelli e di farli avvicinare al modello di Cristo, che è il nostro modello principale. Anche se altri non ci amano, se non sono d’accordo con noi, se le persone ci deridono, dobbiamo continuare a fare il lavoro che Dio ci ha chiamato a fare: parlare di Gesù, benedire chi ci maltratta, parlare bene di coloro che ci offendono. Perché? Perché dobbiamo essere diversi, e Dio ci sostiene in tutto questo.

Quando accetti Gesù alcuni amici potrebbero diventare tuoi nemici, perché diventi scomodo. Potresti passare anche momenti di solitudine, perché più sali verso il cielo, verso lo scopo che Dio ha per te, più il tuo cerchio di amici si restringe. Gesù era seguito dalle folle, aveva sfamato cinquemila persone, ma nell’alto solaio c’era il cerchio, c’erano i 120. Centoventi persone che hanno messo sotto sopra il mondo. Quando Dio vuole fare qualcosa nella tua vita, non ti amareggiare se il cerchio si restringe, perché Dio ti darà altri amici che vogliono fare sul serio con Dio. Con questi amici costruisci non solo la tua vita, ma qualcosa di potente nel Regno di Dio.

Chiedetemi se ho mai avuto una delusione d’amore. No. Perché? Perché ho ubbidito a quella voce che mi ha detto: “uno, uno solo e con certe caratteristiche, perché dovete fare un lavoro”. Potevo lamentarmi, potevo dire: “Signore, ma ho 17 anni, mi danno di suora, mi danno di bigotta, tutte le mie amiche sono fidanzate!”, ma non l’ho fatto, perché volevo servire Dio e non volevo sbagliare. Per questo ho aspettato il tempo di Dio ed ho scelto lui, in ubbidienza a Dio. Questa è una questione di cuore, fra te e Lui.

Questa mattina io sono solo una voce di risveglio nella tua vita! Questa è la generazione che entra in Canaan con i Giosuè spirituali. Noi entriamo, e tu fai cadere le mura di Gerico! Grazie Padre perché tu ci dai la forza di ubbidire. L’ubbidienza è rilegata alla responsabilità, e la nostra responsabilità è davanti a te.

Questo è il tempo di fare cose che non abbiamo mai fatto prima, sotto la guida dello Spirito Santo, è tempo di pagare il prezzo, di uscire dalla zona di confort. Se tu vuoi il risveglio – se tu lo vuoi davvero, perché è una questione di cuore – vieni qui davanti, perché c’è bisogno del grido dei figli di Dio!

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