Con Dio Vinci La Paura

Roberto

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10 Novembre 2019

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10/11/2019 – Pastore Riccardo Bianchi

Alcuni dei sogni che abbiamo e in cui crediamo avvolte possono sembrarci davvero lontani, ma la verità è che ci sono dei tempi specifici in cui Dio realizza e materializza nella nostra vita i desideri del nostro cuore e le Sue promesse per noi.

Il giorno della salvezza, quindi il giorno in cui Gesù Cristo è entrato a far parte della nostra vita divenendone Signore e Salvatore è certamente stato per ognuno di noi un qualcosa di straordinario, un giorno nel quale abbiamo gioito, ma le circostanze che la vita ci pone davanti spesso possono portare in noi dei cambiamenti e, quella gioia immensa che avevamo nel cuore può tramutarsi in ben altro.

La paura è l’esatto opposto della fede e, non dovrebbe assolutamente far parte di noi, ma la realtà è che la paura può arrivare a prenderci, può toccarci, può accarezzarci e addirittura può arrivare a paralizzarci.

Nella Scrittura si parla di un uomo che è stato un esempio molto chiaro di come questo possa realmente accadere nella vita di un cristiano: quest’uomo è Pietro.

Pietro rappresenta tutto ciò che riguarda un uomo che ha preso delle decisioni cercando di affrontare le sue incertezze e le sue paure senza la chiave che può aprire le porte del cielo, ma solo le con le sue forze.

Questo può succedere spesso: le persone iniziano il loro cammino in modo decisamente determinato per quanto riguarda il servire Dio, ma quando gli eventi della vita si fanno più duri, proprio nella loro determinazione c’è una forte regressione.

Questo succede perché la paura che può subentrare in quei momenti di difficoltà ci mette nell’impossibilità di servire Dio, ed ecco anche così si insinua in noi un senso di condanna e scoraggiamento.

Quando la paura viene, tutto ciò che ai nostri occhi sembrava stabile inizia a sgretolarsi sotto i nostri piedi creando così un forte senso di incertezza.

La buona notizia però è che c’è sempre tempo per recuperare e restaurare.

Pietro è stato una delle colonne del cristianesimo e noi possiamo prendere esempio dalla sua determinazione anche se in realtà, non è sempre stato così forte poiché, prima di raggiungere determinati livelli anche lui è stato colto dalla paura e dallo scoraggiamento facendosi trascinare nell’errore.

La domanda che dovremmo porci infatti è: “cosa ha portato Pietro ad avere un’evoluzione così forte?”.

Uno dei primi cambiamenti che Gesù apportò alla sua vita fu quello di cambiare il suo nome “Simone, che significava canna sbattuta” e che quindi rappresentava qualcosa di instabile” in “Pietro, cioè pietra, quindi qualcosa di molto fermo e stabile”. Con Dio tutto è assolutamente possibile!

Se anche noi abbiamo iniziato un percorso con Cristo e poi ci siamo persi per la strada commettendo anche degli errori non indifferenti, proprio come successe a Pietro quando rinnegò Gesù, dobbiamo sempre ricordare che il tempo della grazia e del cambiamento non è finito! La speranza con Dio non finisce mai e questo è un tempo giusto per la restaurazione e il cambiamento dei nostri passi. Possiamo sempre compiere dei nuovi passi giusti poiché ad ognuno di noi Dio dà un futuro e una speranza.

Ci sono cose che possono sembrarci davvero lontane, ma quando lasciamo tutto nelle mani di Dio arriverà certamente il momento in cui le cose si realizzano.

Pietro rappresentava esattamente tutto ciò che poteva essere un uomo collerico e dal temperamento sanguigno che si muove carnalmente.

Solitamente le persone con queste caratteristiche tendono ad essere sconfitte dal senso dello sbaglio commesso, ma Pietro può e deve essere visto come esempio di uomo che è riuscito a vincere e superare le proprie capacità umane.

10 Allora Simon Pietro, che aveva una spada, la sfoderò, percosse il servo del sommo sacerdote e gli recise l’orecchio destro; or quel servo si chiamava Malco. 11 Ma Gesù disse a Pietro: «Riponi la tua spada nel fodero; non berrò io il calice che il Padre mi ha dato?».

Giovanni 18:10-11

Pietro era molto attaccato a Gesù e voleva stare con Lui, era davvero convinto di servirlo e seguirlo tanto che nel giardino del Getsemani per difenderLo dalle guardie, sfoderò la spada tagliando l’orecchio ad una di loro.

31 Allora Gesù disse loro: «Questa notte voi tutti avrete in me un’occasione di caduta; perché è scritto: “Io percoterò il pastore e le pecore del gregge saranno disperse”. 32 Ma dopo che sarò risuscitato, vi precederò in Galilea». 33 Pietro, rispondendo, gli disse: «Quand’anche tu fossi per tutti un’occasione di caduta, non lo sarai mai per me». 34 Gesù gli disse: «In verità ti dico che questa stessa notte, prima che il gallo canti, tu mi rinnegherai tre volte». 35 E Pietro a lui: «Quand’anche dovessi morire con te, non ti rinnegherò». E lo stesso dissero pure tutti i discepoli.

Matteo 26:31-35

Arriverà sicuramente per tutti noi un tempo in cui verremo messi alla prova ma il punto è che se speriamo in Dio con tutto il cuore siamo destinati a vincere.

In molti hanno iniziato il loro percorso pieni di fuoco e passione e poi con il tempo e le prove della vita si sono spenti, proprio come accadde a Pietro.

Spesso succede che “crediamo con il cuore e confessiamo con la bocca” ma il punto è che se questo è frutto solo del nostro sforzo umano, non porterà certo il risultato giusto smosso dall’unzione di Dio. Lo Spirito Santo è il nostro aiuto per la vita e non dovremmo mai dimenticarlo.

Pietro ha rappresentato il classico “cristiano carnale”, colui che dice “io non lo farò mai” e invece poi cade proprio in quell’errore.

Eppure Pietro più di una volta aveva affermato che lui non lo avrebbe mai lasciato o rinnegato, ma sappiamo bene che non fu così.

70 Ma egli lo negò davanti a tutti, dicendo: «Non so che cosa dici». 71 Come fu uscito nell’atrio, un’altra lo vide e disse a coloro che erano là: «Anche costui era con Gesù Nazareno». 72 Ed egli negò di nuovo giurando: «Non conosco quell’uomo». 73 Di lì a poco, coloro che erano presenti si avvicinarono e dissero a Pietro: «Certo anche tu sei di quelli, perché anche il tuo parlare ti fa riconoscere». 74 Allora egli cominciò a imprecare e a giurare: «Non conosco quell’uomo!» In quell’istante il gallo cantò. 75 Pietro si ricordò delle parole di Gesù che gli aveva dette: «Prima che il gallo canti, tu mi rinnegherai tre volte». E, andato fuori, pianse amaramente.

Matteo 26:70-75

Cosa è successo fra quel Pietro determinato a non rinnegare mai Gesù Cristo e il Pietro che invece poi lo ha fatto per ben 3 volte.

Gesù sapeva già tutto e lo aveva avvertito che sarebbe accaduto. Gesù vide la determinazione e l’amore di Pietro per Lui, ma vide anche tutte le sue limitazioni.

La cosa straordinaria però è che Dio è Dio e ci porta al di là delle nostre limitazioni. Dio è il Dio dell’impossibile. Il Suo naturale è il nostro sovra naturale.

In quel momento Pietro si trovò in una circostanza davvero difficile, si trovò davanti alla morte e fu colto dalla paura che lo portò quindi a compiere l’atto di rinnegare Cristo. Trovarsi davanti alla morte è certamente un momento davvero difficile e nessuno può giudicare l’azione di Pietro in quell’istante poiché nessuno può sapere come avremmo invece reagito noi stessi in tale circostanza.

Quando satana vede la nostra determinazione viene a bussare alle nostre porte e cercherà di intimidirci in qualsiasi modo proprio come fece con Pietro.

Quando ci arrendiamo all’intimidazione, può cambiare tutto in un istante. L’intimidazione ci blocca e ci fa regredire davvero velocemente.

Ecco cosa accadde a Pietro in quegli istanti: si arrese all’intimidazione. In forme diverse questo è ciò che accade o potrebbe accadere anche a noi.

75 Pietro si ricordò delle parole di Gesù che gli aveva dette: «Prima che il gallo canti, tu mi rinnegherai tre volte». E, andato fuori, pianse amaramente.

Matteo 26:75

“Pianse amaramente”. In quel momento Pietro riconobbe il suo peccato, riconobbe la sua inadeguatezza nel servire Dio con le proprie forze, realizzò che il suo vecchio io “Simone” era venuto fuori. Pietro realizzò la sua sconfitta.

Molto spesso questo succede anche a noi, realizziamo le nostre sconfitte credendo che non ci sia più niente da fare, convinti che ormai le persone non credono più in noi ecc. ma la verità è che chi deve credere in noi è Dio e Lui in noi ci crede eccome.

Possiamo vincere qualsiasi spirito di intimidazione. Attraverso la grazia di Dio tutto si ristabilisce, si risolve e si restaura.

1 Dopo queste cose, Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli presso il mare di Tiberiade; e si manifestò in questa maniera. 2 Simon Pietro, Tommaso detto Didimo, Natanaele di Cana di Galilea, i figli di Zebedeo e due altri dei suoi discepoli erano insieme. 3 Simon Pietro disse loro: «Vado a pescare». Essi gli dissero: «Veniamo anche noi con te». Uscirono e salirono sulla barca; e quella notte non presero nulla. 4 Quando già era mattina, Gesù si presentò sulla riva; i discepoli però non sapevano che era Gesù. 5 Allora Gesù disse loro: «Figlioli, avete del pesce?» Gli risposero: «No».

Giovanni 21:1-5

All’inizio Gesù chiamò Pietro e gli disse “seguimi” e, così lui fece iniziando così in suo ministero e vedendo segni, miracoli e prodigi.

Lui lasciò il suo vecchio lavoro di pescatore, ma il senso di condanna scaturito dall’errore di averLo rinnegato lo portò a pensare “io torno a fare il pescatore, torno a fare quello che facevo prima, forse tutto questo non è per me”.

Questo meccanismo è lo stesso che può scattare in ognuno di noi quando ci lasciamo vincere dal senso di colpa: “mollo tutto perché io non sono fatto per tutto questo, non sono in grado di farlo” e così la condanna ci schiaccerà sempre di più.

Il punto è che dobbiamo dipendere solo da Colui che è in grado di darci la forza per farcela, dobbiamo dipendere da Dio e, l’intenzione di Dio non è certo quella di condannare ma al contrario è quella di riconciliare coloro che cadono a Sé, anche se il peccato può sembrare enorme.

Dio non ci fa focalizzare ciò che è umano, ci fa focalizzare su quello che è il suo piano e il suo piano è un piano di redenzione. Dio opera grandi restaurazioni.

Inizialmente Gesù aveva detto a Pietro “tu sarai un pescatore di uomini” e in quel momento, quando decise di tornare a fare il pescatore tornò dalla sua pesca senza nemmeno un pesce ma quando Gesù lo incoraggiò dicendogli di riprovare, tornarono con un grosso carico di pescato.

In quell’istante Gesù aveva appena ricordato a Pietro quello che in realtà era il suo vero mandato cioè essere un pescatore di uomini.

15 Quand’ebbero fatto colazione, Gesù disse a Simon Pietro: «Simone di Giovanni, mi ami più di questi?» Egli rispose: «Sì, Signore, tu sai che ti voglio bene». Gesù gli disse: «Pasci i miei agnelli». 16 Gli disse di nuovo, una seconda volta: «Simone di Giovanni, mi ami?» Egli rispose: «Sì, Signore; tu sai che ti voglio bene». Gesù gli disse: «Pastura le mie pecore». 17 Gli disse la terza volta: «Simone di Giovanni, mi vuoi bene?» Pietro fu rattristato che egli avesse detto la terza volta: «Mi vuoi bene?» E gli rispose: «Signore, tu sai ogni cosa; tu conosci che ti voglio bene». Gesù gli disse: «Pasci le mie pecore. 18 In verità, in verità ti dico che quand’eri più giovane, ti cingevi da solo e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio, stenderai le tue mani e un altro ti cingerà e ti condurrà dove non vorresti». 19 Disse questo per indicare con quale morte avrebbe glorificato Dio. E, dopo aver parlato così, gli disse: «Seguimi».

Giovanni 21:15-19

Non gli disse pasci le mie reti o i miei pescherecci, gli disse pasci i miei greggi. Gli disse abbi cura delle mie pecore. Gesù conosceva le limitazioni di Pietro ma in realtà conosceva molto bene anche il Suo cuore.

Quando siamo in Cristo diventiamo nuove creature e tutto in noi diventa nuovo. Non dobbiamo guardare al nostro passato ma solo al nostro futuro.

C’è un qualcosa che fa la differenza nella nostra vita e che tutti noi in realtà non possiamo evitare, è un qualcosa che deve caratterizzare la nostra vita: avere un tempo specifico con Dio ogni giorno.

1 Quando il giorno della Pentecoste giunse, tutti erano insieme nello stesso luogo. 2 Improvvisamente si fece dal cielo un suono come di vento impetuoso che soffia, e riempì tutta la casa dov’essi erano seduti. 3 Apparvero loro delle lingue come di fuoco che si dividevano e se ne posò una su ciascuno di loro. 4 Tutti furono riempiti di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, come lo Spirito dava loro di esprimersi.

Atti 2:1-4

La verità è che le nostre situazioni possono cambiare solo attraverso la preghiera. È la preghiera che cambia le circostanze della nostra vita. Nel momento in cui Dio ci ha dato delle parole, noi dobbiamo afferrarle e crederci poiché Dio non è un bugiardo.

Come possiamo rimanere stabili nei momenti di pressione?

Fai ciò che ha fatto Pietro! Prega, digiuna e stai alla presenza di Dio è così che lo Spirito Santo interverrà e ci sosterrà. Il diavolo cercherà di zittirci definitivamente ma con Dio tutto è possibile! È possibile vincere anche nelle difficoltà.

Ma Pietro, levatosi in piedi con gli undici, alzò la voce e parlò loro così: «Uomini di Giudea, e voi tutti che abitate in Gerusalemme, vi sia noto questo, e ascoltate attentamente le mie parole.

Atti 2:14

Pietro si alzò in piedi e con convinzione e autorità disse: “prestate attenzione alle mie parole”. Quello era lo stesso Pietro che si era precedentemente arreso all’intimidazione.

Questa è la conferma che con Dio c’è restaurazione e trasformazione!

Se abbiamo il coraggio di servire Dio lo Spirito Santo sarà Colui che sosterrà la nostra fede, ma è solo attraverso una vita di preghiera che alziamo il livello d’unzione nella nostra vita. È Dio che apre e chiude le porte, è Dio che cambia le circostanze!

41 Quelli che accettarono la sua parola furono battezzati; e in quel giorno furono aggiunte a loro circa tremila persone. 42 Ed erano perseveranti nell’ascoltare l’insegnamento degli apostoli e nella comunione fraterna, nel rompere il pane e nelle preghiere.

Atti 2:41-42

Una delle caratteristiche principali di un buon servo è la perseveranza. Essere perseveranti è fondamentale.

Dobbiamo affrontare la condanna e perseverare nel piano di Dio senza isolarci e staccarci dal corpo di Cristo che è la chiesa.

Dio ricostruisce i cuori ed ha un proposito per noi. Se Dio ci ha messo in un corpo (una chiesa locale) è perché ha un piano per noi e sa che lì avremo modo di realizzarlo.

Non sarà mai per i nostri sforzi umani ma solo per la potenza di Dio. Non c’è posto per le nostre idee, c’è posto solo per l’idea di Dio.

1 Mentre essi parlavano al popolo, giunsero i sacerdoti, il capitano del tempio e i sadducei, 2 indignati perché essi insegnavano al popolo e annunciavano in Gesù la risurrezione dai morti. 3 Misero loro le mani addosso, e li gettarono in prigione fino al giorno seguente, perché era già sera. 4 Ma molti di coloro che avevano udito la Parola credettero; e il numero degli uomini salì a circa cinquemila.

Atti 4:1-4

Li gettarono in prigione ma la testimonianza che Pietro aveva rilasciato portò alla conversione di 3000 persone.

Adesso, Signore, considera le loro minacce, e concedi ai tuoi servi di annunciare la tua Parola in tutta franchezza,

Atti 4:29

Vinsero l’intimidazione con la preghiera. Se preghiamo noi vinciamo.

Con Dio possiamo vincere ogni paura, con Dio c’è vittoria ma la preghiera non può mancare.

Tutti noi siamo il tempio dello Spirito Santo e abbiamo la possibilità di vincere, ma come possiamo tenere altro il livello della nostra fede e dell’unzione? Non cessando mai di pregare! Quando non c’è una vita di preghiera avremo una limitazione nel vedere le cose sotto il prospetto di Dio.

1 Salmo di Davide. Alleluia. Beato l’uomo che teme il SIGNORE e trova grande gioia nei suoi comandamenti. 2 Potente sulla terra sarà la sua discendenza; la stirpe degli uomini retti sarà benedetta. 3 Abbondanza e ricchezze sono in casa sua e la sua giustizia dura per sempre. 4 La luce spunta nelle tenebre per gli onesti, per chi è misericordioso, pietoso e giusto. 5 Felice l’uomo che ha compassione, dà in prestito e amministra i suoi affari con giustizia, 6 perché non vacillerà mai; il giusto sarà ricordato per sempre. 7 Egli non temerà cattive notizie; il suo cuore è saldo, fiducioso nel SIGNORE. 8 Il suo cuore è tenace, privo di paure e alla fine vedrà sui suoi nemici quanto desidera. 9 Egli ha dato generosamente ai bisognosi; la sua giustizia dura per sempre e la sua fronte si alza gloriosa. 10 L’empio lo vede, si irrita, digrigna i denti e si consuma; il desiderio degli empi non potrà mai avverarsi.

Salmo 112:1-10

Pietro nonostante il suo tradimento è riuscito a diventare un uomo retto poiché ha trovato restaurazione in Cristo Gesù. In Cristo possiamo ogni cosa.

Se vogliamo vivere davvero nella pace, dobbiamo avere in mente questo: servire Dio è l’unica cosa che porta alla pienezza del nostro cuore!

 

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