17/07/2022 – Barbara Moscardi
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Abbiamo lodato così: “Tu mi hai scelto e mi sceglieresti ancora”. Questo è affine al titolo di questa predicazione: “Mi chiamo [metti il tuo nome] e sono stato scelto da Dio”. Ripeti e ripetiti questa affermazione. Medita sul fatto che sei stato scelto da Dio.
Ci sono momenti in cui siamo giù di corda, ma parla a te stesso, prendi posizione e dì: “Io sono Barbara e sono stata scelta da Dio”. Scelto significa selezionato, preferito, eletto.
Giovanni 15:16 BDG
Qui Gesù ha detto che è Lui ad averci scelto, perché produciamo un frutto duraturo. La Bibbia riporta altri versi in cui Dio ci dice che ci ha scelti.
Efesini 1:4 BDG
“Molto prima di posare le fondamenta della terra, Dio ti aveva in mente”. Pensaci. La tua storia è cominciata ancora prima del mondo e del peccato!
Ebrei 3:1 BDG
Non ci sono dubbi! Questi sono solo tre passi della Scrittura, ma ci infondono certezza: Dio ci ha veramente scelti.
Mi sono concentrata sul frutto, perché penso che non ci sia cosa più gratificante per un Cristiano del portare frutto per Dio. Non voglio solo andare in paradiso un giorno, voglio portare frutto per Dio!
Perché, però, questo frutto a volte non arriva? Ci sono volte in cui ti impegni, ci metti tempo, passione, risorse materiali e fatica, ma questo frutto non viene e ci rimani male. Forse ti sei detto fra te e te: ce la sto mettendo tutta, ma questo frutto non c’è! Così ti scoraggi. Non ti scoraggiare, perché è successo anche a Gesù, quando ha incontrato dei cuori duri.
Marco 3:1-5
Gesù è stato profondamente rattristato dalla loro indifferenza al bisogno [BDG]. Gesù si è indignato. Indignazione significa non tollerabile. Gesù si è indignato, si è dispiaciuto, ma l’opera di Dio è andata avanti ed ha guarito. Gesù non si è fermato. Lui era lì, con persone – teoricamente – di fede, ma non ha avuto quel riscontro che si aspettava.
Qui c’è un insegnamento potente. Gesù si è indignato, ma non ha peccato perché quell’indignazione non lo ha portato all’amarezza ed alla vendetta anzi, ha guarito ugualmente e dopo questo episodio ha eletto i dodici. Dopo questo episodio, Gesù non si è fatto fermare dal cuore duro dei farisei, ma ne ha scelti altri, perché ce ne sono altri.
A volte la mancanza di frutto non dipende da noi, perché ci scontriamo con cuori duri. Non fermarti, continua. Gesù ci incoraggia perché ha eletto i dodici, è andato avanti.
A volte, invece, la mancanza di frutto dipende da noi. Questo è un tasto dolente, ma questa mattina Dio vuole incoraggiarci.
Galati 5:16-26
In genere guardiamo dal versetto 22 in poi, perché parla del frutto dello spirito. La verità è che queste cose le abbiamo già dentro di noi, quando accettiamo Gesù come nostro Signore e Salvatore. Il fatto è: quanto di carnale è ancora dentro di noi? Immagina un vaso di vetro con dentro delle costruzioni (che rappresentano le cose negative). Se ci sono queste costruzioni, lo Spirito Santo non ha spazio per muoversi. Lui è lì, ma è gentile e non si imporrà mai nella tua vita se non togli queste cose.
Spesso ci soffermiamo con le cose più eclatanti – adulterio, fornicazione – ma ce ne sono altre e sono tutte sullo stesso piano. L’apostolo Paolo ci mette in guardia: coloro che fanno tali cose, non erediteranno il Regno di Dio! Fra queste cose troviamo anche alcune cose alle quali solitamente non prestiamo attenzione, ad esempio: impurità (pensiero sporco, immorale), dissolutezza (concupiscenza sfrenata, spudoratezza, insolenza, cioè arroganza – a volte pensiamo che la concupiscenza non ci riguardi ma se sei arrogante ti riguarda; arrogante significa essere altezzoso, superbo – come faccio bene le cose io non le fa nessuno), inimicizie, odio, ostilità, discordia (conflitto, dibattito, ribattere sempre, voler avere sempre l’ultima parola), gelosia (rivalità invidiosa e litigiosa), ira (rabbia che si scatena velocemente; dall’originale del greco, questa parola è paragonata al vino che infiamma e che spinge il bevitore alla pazzia o lo uccide. L’ira ti può portare alla pazzia perché ti fa perdere il controllo e ti uccide spiritualmente).
Queste parole, Paolo non le ha rivolte alle persone del mondo, ma alla chiesa.
Ancora troviamo contese (mancanza di disciplina, essere litigiosi. Questa parola, prima del Nuovo Testamento, è stata trovata solo in uno scritto di Aristotele e significava inseguire qualcosa di egoistico dell’ufficio politico con mezzi ingiusti. Questo significa che il fine non giustifica i mezzi. Se hai un progetto e per ottenerlo devi fare delle cose ingiuste, sappi che non va bene; c’è quella costruzione. L’apostolo Paolo ci esorta ad avere la mente di Cristo, a non essere egoisti e vanagloriosi. Il cristiano dovrebbe sempre pensare prima a gli altri che a sé stesso).
Efesini 5:1-17
Siate imitatori di Dio come figli carissimi. Paolo aveva un amore fortissimo per questa chiesa e li spronava. Ma; attenzione quando c’è il “ma”.
La parola nominato ha una radice tremenda. L’apostolo Paolo dice che queste cose non dovrebbero essere neanche nominate fra di voi. Quando nomini qualcosa, in greco significa che quando tu nomini qualcosa, quella parola lega i tuoi pensieri e sentimenti nel mondo spirituale. Quando si nomina, noi leghiamo pensieri e sentimenti in quella cosa. Attenzione! L’apostolo Paolo ti mette in guardia dal nominare cose negative, brutte.
Quanto invece è bello quando si nomina qualcosa di pulito. Venerdì mattina sono andata ad un funerale e la prima cosa che mi ha detto la vedova quando mi ha visto è stata: ti voglio bene. La prima cosa che ha detto è stata una frase d’amore. Lei, nel mondo spirituale, con questa parola ha sprigionato qualcosa di meraviglioso. Dio ci vuole portare a comprendere quando è importante come noi parliamo e cosa rilasciamo con le nostre parole.
Rileggiamo di nuovo dal versetto 3.
Guardiamo alcune parole. Cosa solo le oscenità? Vergognoso, immorale, disonorevole. Il parlare sciocco vuol dire parlare senza Dio, vuol dire privo di sale – Gesù ci ha detto che siamo il sale della terra. Volgare significa scurrilità, senza ritegno.
Ricordiamo che queste cose Paolo le ha dette alla chiesa. A volte succede di guardare la satira, che va al di là di ogni ritegno, e ridere alle battute fatte con un linguaggio volgare. Ma ve lo immaginate Gesù a ridere di una battuta sporca? Potrebbe sembrare di essere bacchettona, ma io leggo la Parola e non so voi, ma io voglio quel frutto!
Condotti, vuol dire essere guidati dallo Spirito Santo. Vuol dire prenderlo a braccetto. Non dobbiamo dargli una gomitata per farlo andare più in là! Togliamo le costruzioni e diamo spazio allo Spirito Santo per espanderci. Non sentirti in condanna, ma fai un controllo di te stesso e chiedi aiuto allo Spirito Santo per aiutarti a rimuovere ciò che lo ostacola. Prendi posizione, perché la tua azione fa muovere la mano di Dio!
Dio non si impone. Giosuè ha fatto un’azione, gli ha detto di girare intorno alle mura e quelle sono crollate. Io non so perché, ma ubbidisco. A Mosè ha detto di alzare le mani in battaglia e avrebbero vinto, se le abbassava perdevano. La nostra azione muove la mano di Dio. Così i centoventi sono usciti di casa e si sono ritrovati, così lo Spirito Santo è sceso su di loro il giorno di pentecoste.
Ho parlato di litigi e contese. Magari hai a che fare con persone di tutti i generi, ma ricordati che quando preghiamo per chi ci fa dei torti, per chi ci provoca, lo Spirito Santo trasforma il tuo carattere e ti rende simile a Cristo. Quando ti capita, pensala come un’opportunità per cambiare. Pensate le persone della prima chiesa che erano perseguitate ma gioivano per questo; erano entrati davvero nella mentalità del Regno di Dio. Ho letto una storia di una ragazza che era in un gruppo di persone prese dai romani per essere poi sbranate dalle belve. Lei era incinta ed i romani l’avrebbero risparmiata, ma sperava di partorire prima perché voleva fare la volontà di Dio. Questa gente stava vivendo una persecuzione tremenda ma non si tirava indietro, perché vedeva al di là. Dobbiamo farlo anche noi. C’è qualcosa che sta venendo contro di te? Non ci cascare, prega e ricorda che non sei solo perché la tua forza viene da Dio e dallo Spirito Santo.
Nel v.16 è scritto; “riscattando il tempo perché i giorni sono malvagi”. Riscattare il tempo significa fare un uso saggio e sacro di ogni opportunità peer fare il bene. I giorni sono malvagi, pieni di fatiche, di seccature, pieni di pericoli per la fede, per la costanza cristiana. Tu riscatta il tempo e continua con saggezza a fare il bene. Gesù ci ha detto che avremo tribolazioni in questo mondo ma non dobbiamo accettarla con rassegnazione, ma esserne consapevoli riscattando il tempo. Se la accetto, non produco nulla, ma se riscatto il tempo è lì che Gesù ci dice: “fatevi animo, io ho vinto il mondo”.
A volte non ci fa piacere essere ammoniti, ma l’ammonimento e l’incoraggiamento devono ravvivare la passione per Gesù! Dobbiamo continuamente crescere, per tutta la vita subiamo un processo che a volte scaturisce anche da degli errori. Dio ci ha scelti e non si è sbagliato, anche se dobbiamo lavorare un po’ dentro di noi.
Il corpo fisico di Gesù nascondeva la sua gloria. Infatti, nel monte della trasfigurazione, il corpo fisico di Gesù è stato trasformato per far vedere la sua gloria. Quando Gesù è morto sulla croce, il suo corpo fisico si è rotto ed in contemporanea il velo del tempio si è squarciato ed il mondo è stato inondato dalla Sua luce. Il mondo ha potuto essere inondato dalla luce di Gesù solo perché il suo corpo si è rotto. Se Gesù non moriva, il mondo non poteva ricevere la Sua gloria.
Al v.14 la scrittura dice: Risvegliati! Non dormire! Non essere pigro, non essere indifferente alla tua salvezza. Risorgi! Riconosci che Dio è Dio e Cristo ti inonderà di luce.
Anche Mosè in un momento ha avuto un riflesso della gloria di Dio, ma adesso – adesso – tu nascondi dentro di te la gloria di Dio. Come facciamo a renderla manifesta? Gesù ha fatto delle cose importanti, era ubbidiente, viveva come piaceva a Dio, ha rifiutato ogni tentazione e così ha potuto mostrare la gloria di Dio. Gesù era 100% uomo e 100% Dio. Noi? Siamo 100% uomo ed abbiamo il 100% dello Spirito Santo che vive in noi! Gesù aveva bisogno di pregare, aveva bisogno di stare alla presenza di Dio. Gesù ha piegato le sue ginocchia non solo spirituali, ma anche quelle carnali perché le nostre azioni muovono la mano di Dio.
Cosa devo fare allora? Fai un check up. Il nostro desiderio, deve essere piacere a Lui. Se sbagli, vai davanti a Lui, chiedi perdono e vai avanti. Vai avanti! La vita è un processo. Le sfide ci sono, ma se tu vuoi puoi aprire il tuo cuore e ricevere Gesù come Salvatore e Signore della tua vita.
Dillo ad alta voce con convinzione! Io mi chiamo … e sono stata scelta da Dio!