PUOI SALVARE UNA NAZIONE

Sara Giuliano

19 Posts Published

Date

29 Gennaio 2023

Categories

29/01/2023 – Pastore Riccardo Bianchi

Abbiamo un padre che ci ama profondamente. Molti hanno sperimentato questo amore: senti la presenza di Dio che non ti abbandona e non ti lascia solo nei momenti di difficoltà. Attenzione però, non lasciare Dio solo nei momenti di difficoltà! Cerca Dio anche nei momenti felici per gioire con Lui, condividere il tuo benessere con Lui e riconoscere la Sua mano.

Il titolo di questa predicazione è: puoi salvare una nazione. Avevo pensato a: puoi salvare una famiglia, ma Dio è esagerato! Quello che puoi fare, va al di là di ciò che puoi immaginare. Forse nel tuo cuore pensi di non poter salvare una nazione, ma se conosci la storia puoi avere delle certezze e credere che tutto è possibile, con Dio. Se stai pensando che non è possibile per te, allora quella persona sei proprio tu!

Purtroppo molti sono cresciuti in famiglie disfunzionali, dove uno dei genitori non era presente, oppure un genitore era troppo severo o troppo permissivo. Spesso le persone non sono nate in una casa con dei buoni principi. Non puoi farci niente per dove sei cresciuto, ma puoi iniziare a pensare in modo differente: essere un cittadino del Regno di Dio mi dà il diritto di accedere a risorse che prima erano impensabili. Hai diritto di vivere senza l’influenza del passato; puoi fare cose meravigliose.

A volte ci sono delle cose che pensiamo di non poter fare a causa della nostra infanzia o a causa di ciò che ci è successo. Riportiamo nelle relazioni nuove ciò che abbiamo passato, anche nella relazione con Dio. Non vivere la relazione con Dio in modo meccanico, ma considera ciò che dicono le scritture. Gesù ci ha insegnato una preghiera potente: “sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra”. In cielo c’è una perfetta ubbidienza, una perfetta restaurazione; non ci saranno più lacrime. Qui in terra piangere fa bene, si espellono delle tossine; chi non ha mai pianto alla presenza del Padre?

Vi è mai capitato di disegnare con i vostri figli? A volte ti dicono che manca un colore. Allora vai e trovi la matita o il pastello di quel colore, che magari è piccolino o rotto, spezzato, ma loro non lo vogliono. Cerchi di fargli capire che il pastello rotto funziona ancora. Funzionano ancora, colorano ancora. A volte le nostre vite sono spezzate, ci sentiamo rotte e possiamo pensare di non essere più funzionale, di non poter più essere usate per qualcosa di grande. Ci sono momenti in cui succede qualcosa che ha rotto lo spirito, ha rotto lo stato d’animo di una persona e ti senti sciupato e non più usabile, ma sappi che ciò che è rotto è ancora usabile da Dio.

1 Corinzi 12:24. In questo versetto c’è qualcosa di scritto di una persona rotta.

Rotto. Hai presente qualcosa di rotto? Una matita che si è rotta? È tutta scheggiata, la mina è spezzata. Inizi ad appuntarla ed appuntarla ma la mina è rotta e va appuntata un po’ prima di trovare la mina integra. Il bambino non è contento di questo perché non vuole usare qualcosa di rotto, ma Dio usa ciò che gli viene messo in mano ed è capace di prendere le persone rotte e farle funzionare ancora.

C’è un po’ di lavoro da fare. Quando una matita è spezzata bisogna togliere il legno intorno vuoto ed inizi a cercare la mina integra. Va appuntata, va smussata, va affilata. Ci vuole un po’ di pazienza e Dio a volte dice: smussiamo un po’ il carattere; santità. Sarai sempre attaccato finché non lasci le cose peccaminose, finché non elimini l’oscurità da te, perché Dio vuole il meglio, vuole trovare la funzionalità nella tua vita.

Dio lavorerà tramite lo Spirito Santo nella tua vita, finché non ti allineerai alla Parola di Dio. Ci sarà una preparazione, ci sarà un lavoro da fare. A volte anche l’appunta matite non è adatto e va cambiato. Devi farti modellare, come un vaso. Dio è il vasaio.

E, dopo aver reso grazie, lo spezzò e disse: «Prendete, mangiate; questo è il mio corpo che è spezzato per voi; fate questo in memoria di me».

1 Corinzi 11:24

Gesù prese del pane, lo spezzò e disse. Ha detto qualcosa di potente. Quando Gesù parla, tutti ascoltavano, non c’era opposizione. Quando dice qualcosa, va come un suono nell’aria che si ripete e si ripete, per questo bisogna parlare la Parola! So che ci sono delle disfunzionalità, magari hai avuto un padre violento o che non è mai venuto a vederti alle partite, forse ti ha mantenuto a livello alimentare ma non a livello emotivo; magari anche lui aveva dei bisogni non soddisfatti e non è stato in grado di provvedere ai tuoi. Ora, però, non considerare il tuo passato, ma considera il tuo presente perché in Dio tu sei una nuova creatura.

Il corpo spezzato del Signore Gesù per noi. Cos’è successo? Gesù è morto – qualcosa che umanamente nessuno poteva comprendere, sembrava non usabile – eppure da un corpo rotto, Dio ha salvato tutto il mondo. Così, anche se ti senti rotto ed hai passato delle situazioni difficili, ricorda che Dio è capace di prenderti e darti una restaurazione completa e totale dalla testa ai piedi. Ci credi? Dio può restaurare ogni tua mancanza e prepararti per qualcosa di grande nel tuo futuro, Dio può usarti per conquistare una nazione!

Dio ha usato i pezzi rotti di una vita, dalla morte di Suo figlio ha messo insieme un Regno qui su questa terra. Noi, come cittadini del Regno di Dio, abbiamo delle opportunità che gli altri non hanno: abbiamo lo Spirito Santo, che ci dà delle opportunità nuove – negli affari, nello scegliere una moglie, nel lavoro. Se lo credi, se sei disposto ad ubbidire, mangerai le cose migliori del paese.

Un pastello rotto può ancora colorare.

Ognuno ha avuto delle mancanze, ma con Dio non puoi vivere senza credere all’opportunità che Dio può restaurare quelle mancanze.

Parliamo di Giuseppe. Giuseppe è nato in una famiglia disfunzionale. Il padre, Giacobbe, ha rubato la primogenitura a suo fratello – rubare è peccato. Troviamo questo in Genesi 27. In Genesi 30 troviamo che è stato un allevatore disonesto. Ci sono stati degli omicidi in quella famiglia. Non devi venire da una discendenza perfetta: se cerchi Dio la tua discendenza non conta e la tua sofferenza non durerà a lungo. In Genesi 35 vediamo che la mamma di Giuseppe gli è morta preso. Ha avuto dei fratelli che ne hanno combinata una grossa. A volte sembra che le cose capitino tutte a te, ma sappi che sono successe cose forti, di impatto a Giuseppe.

Giuseppe era un sognatore. Quanti hanno avuto sogni infranti? Quanti pensavano che le cose potessero andare in un certo modo e poi non è andata? Vorresti fare delle cose, poi passano gli anni e le cose non succedono. Potresti pensare: “guarda che vita ho avuto?!”. Anche Giuseppe poteva pensare la stessa cosa.

Giuseppe era amato dal padre, era il figlio preferito, aveva un rapporto particolare con lui, ma questo ha portato a gelosia i suoi fratelli. Quando hai un sogno è normale volerlo condividere con la tua famiglia, e mai Giuseppe si sarebbe immaginato che il diavolo avrebbe usato questo per fare cose terribili.

5 Or Giuseppe fece un sogno e lo raccontò ai suoi fratelli; e questi lo odiarono ancora di più. 6 Egli disse loro: «Udite, vi prego, il sogno che ho fatto. 7 Noi stavamo legando dei covoni in mezzo al campo, quand’ecco il mio covone si drizzò e rimase dritto, mentre i vostri covoni si raccolsero e si inchinarono davanti al mio covone». 8 Allora i suoi fratelli gli dissero: «Dovrai tu regnare su di noi, o dovrai tu veramente dominarci?». E lo odiarono ancor di più, a motivo dei suoi sogni e delle sue parole. 9 Egli fece ancora un altro sogno e lo raccontò ai suoi fratelli, dicendo: «Ho fatto un altro sogno! Ed ecco il sole, la luna e undici stelle si inchinavano davanti a me». 10 Egli lo raccontò a suo padre e ai suoi fratelli; e suo padre lo rimproverò e gli disse: «Cosa significa questo sogno che hai fatto? Dovremo proprio io, tua madre e i tuoi fratelli venire a inchinarci fino a terra davanti a te?». 11 E i suoi fratelli gli portavano invidia, ma suo padre serbava la cosa dentro di sé.

Genesi 37:5-11

La sua famiglia si è sentita offesa, ma lui non era un uomo di guerra o violento, era il più giovane dei suoi fratelli e non aveva quella malizia. La Scrittura ci dice che i fratelli complottarono contro di lui.

Essi lo scorsero da lontano e, prima che fosse loro vicino, complottarono contro di lui per ucciderlo.

Genesi 37:18

Quando sogni, a volte le persone hanno da ridire. A noi è successo: “ecco, arrivano loro che vogliono conquistare la città, che vogliono aprire una chiesa!”. Sono passati più di venti anni e noi ci siamo ancora, la chiesa c’è e siamo una voce in questa città. Alleluia! Prendi questi principi e mettili in pratica, sapendo che con te, Dio può fare meraviglie.

19 E dissero l’un l’altro: «Ecco che arriva il sognatore! 20 Ora dunque venite, uccidiamolo e gettiamolo in un pozzo; diremo poi che una bestia feroce lo ha divorato; così vedremo che ne sarà dei suoi sogni». 21 Ruben udì questo e decise di liberarlo dalle loro mani, e disse: «Non gli togliamo la vita». 22 Poi Ruben aggiunse: «Non spargete sangue, ma gettatelo in questo pozzo nel deserto e non colpitelo di vostra mano». Diceva così, per liberarlo dalle loro mani e riportarlo a suo padre. 23 Quando Giuseppe fu giunto presso i suoi fratelli, lo spogliarono della sua veste, della lunga veste fino ai piedi che indossava; 24 poi lo presero e lo gettarono nel pozzo. Or il pozzo era vuoto, senz’acqua dentro. 25 Poi si misero a sedere per prendere cibo; ma, alzando gli occhi, ecco videro una carovana di Ismaeliti, che veniva da Galaad coi loro cammelli carichi di spezie, di balsamo e di mirra, in viaggio per portarli in Egitto. 26 Allora Giuda disse ai suoi fratelli: «Che guadagno avremo a uccidere nostro fratello e a nascondere il suo sangue? 27 Venite, vendiamolo agli Ismaeliti e non lo colpisca la nostra mano, perché è nostro fratello, nostra carne». E i suoi fratelli gli diedero ascolto. 28 Come quei mercanti Madianiti passavano, essi sollevarono e tirarono Giuseppe fuori dal pozzo e lo vendettero agli Ismaeliti per venti sicli d’argento. E questi condussero Giuseppe in Egitto. 29 Or Ruben tornò al pozzo, ed ecco, Giuseppe non era più nel pozzo. Allora egli si stracciò le vesti. 30 Poi tornò dai suoi fratelli e disse: «Il fanciullo non c’è più; e io, dove andrò io?». 31 Così essi presero la lunga veste di Giuseppe, uccisero un capro e immersero la veste nel sangue. 32 Poi portarono la lunga veste dal padre e dissero: «Abbiamo trovato questo; vedi un po’ se è la veste di tuo figlio». 33 Ed egli la riconobbe e disse: «È la veste di mio figlio; lo ha divorato una bestia feroce; certamente Giuseppe è stato sbranato». 34 Giacobbe allora si stracciò le vesti, si mise un cilicio ai fianchi e fece cordoglio di suo figlio per molti giorni. 35 E tutti i suoi figli e tutte le sue figlie vennero a consolarlo; ma egli rifiutò di essere consolato e disse: «Io scenderò nello Sceol da mio figlio facendo cordoglio». Così suo padre lo pianse.

Genesi 37:19-35

Menomale che c’era, tra tutti questi fratelli, uno che aveva un po’ di cervello, un po’ di coscienza, altrimenti Giuseppe sarebbe stato ucciso lì.

I fratelli lo presero e gli tolsero i vestiti – lo umiliarono. Quando hai un sogno c’è chi vuole umiliarti, spogliarti della tua dignità per farti rinunciare al sogno. Quando tu vai nel tribunale davanti al giusto giudice, tutte queste cose saranno redente.

Lo gettarono nel pozzo, che era senza acqua – senza possibilità di bere, senza vita – e poi si misero a mangiare. Questo fa capire che a volte feriamo le persone senza neanche accorgercene; facciamo attenzione a ciò che diciamo ai nostri figli. Avere un padre od una madre disfunzionale può portare i figli ad avere crisi di identità sessuale, ma la scrittura è chiara su questa: Dio ha creato l’uomo e la donna, con i giusti cromosomi, e non c’è modernità in questo.

Hanno venduto Giuseppe dai madianiti, poi è stato venduto a gli ismaeliti ed è finito in Egitto. Come fai, in una situazione del genere, a pensare che salverai una nazione? Eppure Giuseppe aveva un sogno. Se hai un sogno dato da Dio, tiralo fuori dal cassetto, vai dal giusto giudice e chiedi giustizia. Chiedi a Dio di cambiare il tuo cuore e la tua mente, ma chiedigli anche chiarezza.

Ci sono molte promesse che Dio ha ancora da darti. Dio non si è sbagliato a darti quelle profezie, ma c’è stato bisogno di appuntare ancora di più e cercare la mina affinché si possa scrivere, affinché tu diventi usabile. A volte c’è bisogno di lavorare un po’, ma arriverà il punto giusto per essere usato. C’è un’accelerazione da parte di Dio che tu puoi ricevere, quando cammini nei Suoi principi.

Giuseppe viene spogliato dalla Sua identità, è in un posto dove non c’è acqua (che è fondamentale per la vita), lasciato lì come morto (perché per loro doveva morire) e poi venduto. Ci sono degli attacchi nella tua vita che sono sconosciuti a gli altri, per questo c’è bisogno di parlare gli uni gli altri; Dio perdona i tuoi peccati, ma condividere questo con gli altri serve a liberarti, a rilasciare il peso ai piedi della croce. Se hai dei segreti, non chiuderti in te stesso con le tue sventure, ma parlane e rilascia tutto ai piedi della croce. Credi che Dio è capace a liberarti.

Giuseppe è andato alla corte di Potifar, poi in carcere, poi grazie ad un sogno è arrivato alla corte del re d’Egitto! Guardando alla sua situazione, sembrava impossibile che potesse arrivare ad una situazione di potere.

8 Ma egli rifiutò e disse alla moglie del suo padrone: «Ecco, il mio padrone non si preoccupa di quanto ha lasciato in casa con me e ha messo nelle mie mani tutto quanto ha. 9 Non c’è alcuno più grande di me in questa casa; egli non mi ha proibito nulla tranne te, perché sei sua moglie. Come dunque potrei io fare questo grande male e peccare contro Dio?». 10 Nonostante il fatto che lei ne parlasse a Giuseppe ogni giorno, egli non acconsentì a coricarsi con lei né a darsi a lei. 11 Un giorno avvenne che egli entrò in casa per fare il suo lavoro, e non vi era in casa nessuno dei domestici. 12 Allora ella lo afferrò per la veste, e gli disse: «Coricati con me». Ma egli le lasciò in mano la sua veste, fuggì e corse fuori. 13 Quando ella vide che egli le aveva lasciato in mano la sua veste e che era fuggito fuori, 14 chiamò i suoi domestici, e disse loro: «Vedete, egli ci ha portato in casa un Ebreo per prendersi giuoco di noi; egli è venuto da me per coricarsi con me, ma io ho gridato a gran voce. 15 Come egli mi ha udito alzare la voce e gridare, ha lasciato la sua veste vicino a me, è fuggito ed è corso fuori». 16 Così ella tenne accanto a sé la veste di lui, finché il suo padrone non fu tornato a casa. 17 Allora ella gli parlò in questa maniera: «Quel servo Ebreo, che tu ci hai portato, è venuto da me per prendersi giuoco di me. 18 Ma come io ho alzato la voce e ho gridato, egli ha lasciato la sua veste vicino a me ed è fuggito fuori». 19 Così, quando il suo padrone udì le parole di sua moglie che gli parlava in questo modo dicendo: «Il tuo servo mi ha fatto questo!», si accese d’ira. 20 Allora il padrone di Giuseppe lo prese e lo mise in prigione, nel luogo dove erano rinchiusi i carcerati del re. Egli rimase quindi in quella prigione.

Genesi 39:8-20

Giuseppe era un ragazzo di bell’aspetto e la moglie di Potifar voleva avere un rapporto con lui. Molti avrebbero ceduto, ma lui ha preso una posizione, ha fatto una scelta. Giuseppe si è ricordato che Dio lo stava osservando, aveva un cuore retto e anche se nessuno lo stava guardando, se era lontano da casa in terra straniera, lui rimase retto e Dio lo ricompensò. Lui rifiutò nonostante lei ne parlasse ogni giorno.

Giuseppe aveva un sogno. “I miei fratelli mi hanno buttato in un pozzo, sono stato venduto come schiavo, ora sono in Egitto. Dio, forse tu non esisti”. Quanti hanno pensato che Dio non esiste, perché ciò che hanno vissuto è troppo forte – ed è forte quello che succede nelle vite delle persone – ma c’è una via: Gesù. Il tuo passato può subire una netta restaurazione per proiettarti in ciò che è il tuo futuro; non permettere che il tuo passato schiacci ciò che è il tuo futuro, perché il tuo futuro con Dio è roseo, sorprendente, gioioso e pieno di soddisfazione. Lascia il passato ed entra nella nuova stagione con le nuove cose: un nuovo pensiero, una mentalità nuova. Ricordati di ciò che è successo a Giuseppe: non è mai stato lasciato solo ed ha continuato a credere nel sogno ed essere una persona onesta. Dio gli ha dato delle parole profetiche per vedere le cose come nessun’altro vedeva.

Dio ti sta dicendo: sei ancora usabile! Forse ti senti così spento perché tante cose sono accadute, ma ricorda che con Dio, tutto è possibile. Dio è capace di restaurare la tua vita.

Dopo questo fatto, Giuseppe è stato imprigionato, ma Dio aveva un piano e lo ha tirato fuori. Mentre era in prigione sembrava impossibile che il suo sogno si sarebbe avverato, un sogno dove i suoi fratelli e suo padre si sarebbero inchinati a lui.

Ma l’Eterno fu con Giuseppe e usò verso di lui benevolenza, cattivandogli le grazie del direttore della prigione.

Genesi 39:21

“Ma il Signore era con Giuseppe e nella prigione gli mostrò il Suo amore fedele”. Giuseppe ha resistito al peccato, e questo lo ha portato a delle conseguenze. Ciò che sembra irrimediabile per una scelta che hai fatto, che sembra dannoso, sappi che al tempo opportuno germoglierà – perché ciò che l’uomo semina, anche raccoglie. Dio ha la potenza di prendere il seme e di trasformarlo in raccolto. Quando tu semini sulla chiesa, quando semini la Parola, abbi fede e reclamalo davanti al giusto giudice, decreta che il seme che hai seminato si trasforma in raccolto.

22 Così il direttore della prigione affidò a Giuseppe tutti i detenuti che erano nel carcere; ed egli era responsabile di tutto quanto si faceva là dentro. 23 Il direttore della prigione non controllava più nulla di quanto era affidato a Giuseppe, perché l’Eterno era con lui, e l’Eterno faceva prosperare tutto quanto egli faceva.

Genesi 39:22-23

Dio era con Giuseppe, ed il Signore fece di Giuseppe il favorito del direttore della prigione, che lo mise a capo dei carcerati e di tutto ciò che avveniva nella prigione. Giuseppe si occupava di tutto. Il Signore era con lui e lo faceva riuscire i tutto ciò che faceva.

Ci fu una carestia in Egitto, ma Giuseppe era arrivato alla corte del faraone e riuscì a mantenere il grano per anni – stanno ancora studiando come abbia fatto! Giuseppe aveva un grande dono di amministrazione.

I fratelli, non sapendo che Giuseppe era lì, andarono a cercare del cibo. In quel momento, quella persona che era stata abbandonata, svestita, maltrattata, tentata, messa in prigione per un torto, Dio l’ha fatta uscire e gli ha dato un dono di amministrazione e di fare cose grandi. L’Egitto era il paese più avanzato del tempo: Dio non ha mandato Giuseppe alla corte degli ultimi, ma in un posto dove c’erano i migliori del tempo conosciuto. Lui era lì che governava.

Le persone stavano morendo a causa della carestia, così i fratelli andarono a chiedere aiuto a Giuseppe, anche se non lo avevano riconosciuto. Giuseppe gli diede da mangiare, così Giuseppe ha salvato la sua famiglia e siccome da loro è discesa tutto il popolo di Israele, Giuseppe ha salvato una nazione!

Credi che Dio può fare cose grandi attraverso la tua vita? Dio è potente, Dio è capace di prendere le cose umili e rotte e trasformarle. Il corpo di Gesù rotto per noi, ha dato la liberazione ad ognuno di noi, ha dato la vita eterna. Siamo qui di passaggio, la morte non dovrebbe darci quel dolore, perché se Cristo è risorto e ha detto quello che ha detto, ci aspettiamo che le persone cambiano solo indirizzo di residenza e vadano in un posto migliore dove non c’è sofferenza.

Tu cosa farai? Credi che Dio tramite la tua vita può salvare una nazione intera? Quanti credono che Dio li userà per risvegliare una nazione intera? Se sei ancora nel peccato lascialo, perché Dio è potente a rompere le catene. Giuseppe è stato tentato ogni giorno, ma ha rifiutato e questo ha scatenato una tempesta ancora più grande, ma non era finita! Quando hai peccato le persone pensano che tu non sia più utilizzabile, ma non è finita! Appunta! Cerca la mina! Lavora! Usa quel pastello rotto perché colora ancora! Sei ancora utilizzabile per la Sua gloria, non importa ciò che senti: credi che sei cittadino del Regno dei Cieli.

Quello che sembrava impossibile, adesso è possibile perché sei grandemente amato e riscattato in Cristo Gesù. Entra nella nuova stagione con un nuovo spirito, con le cose nuove. Lascia il tuo passato, sii umile, chiedi aiuto a Dio. Quando vai dal giusto giudice, ricordagli la Parola e non potrà venire meno. Questo è l’anno di una grande trasformazione.

Anche se non sei ancora convito, continua a dirlo. Appoggiati alla grazia di Dio che ti porta ad adempiere ciò che è già stato rilasciato per te, per la tua famiglia, per il Regno. “Il Signore era con lui e faceva riuscire in tutto ciò che faceva”.

9 I patriarchi, portando invidia a Giuseppe, lo vendettero perché fosse condotto in Egitto, ma Dio era con lui; 10 e lo liberò da tutte le sue tribolazioni e gli diede grazia e sapienza davanti al Faraone, re di Egitto, il quale lo costituì governatore sull’Egitto e su tutta la sua casa. 11 Or sopravvenne una carestia e una grande calamità in tutto il paese d’Egitto e di Canaan, e i nostri padri non trovavano viveri. 12 Ma Giacobbe, saputo che in Egitto c’era del grano, vi mandò una prima volta i nostri padri. 13 La seconda volta Giuseppe si fece riconoscere dai suoi fratelli e fu svelata al Faraone la parentela di Giuseppe. 14 Allora Giuseppe mandò a chiamare suo padre Giacobbe e tutto il suo parentado, in tutto settantacinque persone.

Atti 7:9-14

Giuseppe ha permesso che fosse salvata non solo una nazione, ma anche tutta la sua famiglia.

Perseguitati, ma non abbandonati; abbattuti, ma non distrutti.

II Corinzi 4:9

La restaurazione ti rimette in piedi e con Dio c’è un futuro ed una speranza.

Leave a comment